martedì 8 dicembre 2009
Avvento:attesa di un Dio che si fa BAMBINO
Tra le tante fortune che possono capitare nella vita, quella di un bambino è forse la più straordinaria.
Eccolo, il nostro biglietto vincente! Non pensiamo alla fortuna economica di una vincita alla lotteria, piuttosto a quanto si guadagna in termini di maturità umana, di crescita personale. Adulti che hanno accanto un bambino sono persone che hanno avuto un’occasione speciale per migliorarsi, per affrontare nuove sfide.
Questa fortuna è il figlio, ciascuno dei nostri figli; ma anche il nipote, il vicino di casa di cui – quando possibile – ci si prende cura, il figlio di amici, il figlioccio. Vogliamo credere che un bambino abbia la forza di rendere migliori gli adulti che gli sono accanto, di portare novità nella loro vita.
Se c’è un motore in grado di attivare processi di cambiamento nella famiglia e nella società, questo è il bambino! Basta pensare a che rivoluzione nella vita di una coppia è la nascita di un figlio: muta abitudini, ritmi, ma – a livelli profondi – anche desideri e bisogni. Riesce a mettere in discussione la scala delle priorità, a modificare gli spazi di casa, a dare voce a sentimenti prima sconosciuti.
Il bambino è in grado anche di trascinare gli adulti nei musei e nelle biblioteche, di suggerire strategie per migliorare la vita nelle città, di indurre i genitori ad assumere un ruolo di partecipazione attiva nella scuola. Accade che in molte famiglie immigrate sia proprio il bambino a tenere vivo il desiderio di integrazione. Talvolta è il più piccolo a rivelare i punti deboli della famiglia, a sciogliere i nodi e legare i fili spezzati.